domenica 26 maggio 2013

"I vizi capitali e i nuovi vizi" (2003) di Umberto Galimberti

Un percorso tra i vizi dell'uomo post-moderno: non solo quelli "individuali" (per es. l'invidia, la superbia  e l'avarizia), ma anche i nuovi vizi "collettivi" (il consumismo, in conformismo, la spudoratezza, la sessuomania, la sociopatia, il diniego e il vuoto).
Si tratta di un vero e proprio viaggio conoscitivo tra i nostri difetti. 
Puntuale come sempre, Umberto Galimberti fornisce gli strumenti filosfici necessari per comprendere i sentimenti che sottendono i vizi della natura umana. 
Al termine della lettura abbiamo numerosi strumenti per attenuare il giudizio moralista e raffinare la capacità di comprendere: in questo modo il gesto empatico nei confronti delle persone che incontriamo può risultare più spontaneo.
L'opera è utile a sviluppare gli strumenti necessari nella relazione di aiuto nei confronti delle persone che sono colpite dai "vizi": al riguardo apprezzo il ripetuto riferimento dell'autore alla necessità di instaurare un incontro trasparente e sincero nei confronti delle persone in difficoltà.
Consiglio la lettura a tutte le persone coinvolte a qualsiasi titolo nelle professioni sociali,  educative o psicoterapiche.

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